Oggi ci sono aggiornamenti interessanti dalla direzione di Pokrovsk.
Qui, la principale missione russa per la campagna estiva ha ufficialmente fallito, in diretta violazione dell’ordine e della scadenza fissati da Putin. Invece di prendere il controllo dell’intero Donbas, i russi hanno perso migliaia di soldati e centinaia di veicoli corazzati senza riuscire nemmeno a catturare Pokrovsk.

Le truppe ucraine hanno lanciato un’operazione di bonifica nell’intero settore di Dobropillia, in particolare intorno a Volodymyrivka, che è diventata un cimitero per l’armamento russo durante i recenti falliti assalti meccanizzati. Dopo giorni di combattimenti incessanti, decine di carri armati e veicoli corazzati russi giacciono ora sparsi e in fiamme nei campi. La fanteria ucraina, supportata da droni da ricognizione e FPV, sta perlustrando la zona grigia, prendendo di mira i russi sopravvissuti nascosti in scantinati e cespugli.

Chi riesce ancora a camminare fugge, ma non verso est, verso le proprie linee, bensì più a fondo nella sacca verso Nykanorivka e Zatyshok, cercando rifugio tra le forze russe già accerchiate e intrappolate da settimane. I soldati ucraini riferiscono che questa fuga caotica non fa che riempire la sacca con più truppe, sigillando il loro destino. Con munizioni limitate, cibo minimo e nessuna via di fuga, questi russi stanno sostanzialmente camminando verso la propria trappola mortale. Ogni russo aggiuntivo all’interno della sacca facilita agli ucraini il compito di individuarli e distruggerli sotto il costante controllo dei droni.

Lo Stato Maggiore ucraino riporta progressi costanti, riconquistando diversi chilometri quadrati e consolidando il controllo su Volodymyrivka e Maiak. Il Comandante in Capo Oleksandr Syrskyi, recentemente in visita al fronte, ha confermato che le operazioni di contro-sabotaggio e bonifica sono in corso per eliminare i gruppi di ricognizione russi e le unità isolate ancora nascoste nella zona. Syrskyi ha dichiarato che le sue forze rimarranno attive dopo aver tenuto un briefing sul campo con i comandanti che supervisionano la controffensiva di Dobropillia.

Dal 21 agosto, le truppe ucraine hanno neutralizzato quasi 13.945 soldati russi, con oltre 8.400 uccisi, 5.400 feriti e 124 catturati. L’operazione entra ora nella fase di consolidamento, con le unità che assicurano le rotte logistiche e fortificano il terreno appena riconquistato. Nel frattempo, i droni ucraini continuano a dare la caccia ai ritardatari e ai veicoli di rifornimento, impedendo che nuovi rinforzi russi raggiungano il fronte.

Questa nuova avanzata ucraina ha distrutto la narrativa attentamente costruita dalla Russia. L’offensiva estiva, pubblicizzata come l’operazione che avrebbe finalmente assicurato il resto del Donbas ai russi, doveva iniziare con la cattura di Pokrovsk, un hub logistico chiave.

Da lì, i generali russi pianificavano di spostarsi a nord-est per aggirare la cintura difensiva ucraina che si estende da Kostiantynivka a Sloviansk. Oltre 100.000 truppe erano impegnate in questo obiettivo, supportate da mesi di colloqui che promettevano risultati rapidi. Invece, l’esercito russo non è riuscito a raggiungere un solo obiettivo strategico, conquistando solo campi, filari di alberi e insediamenti isolati lungo il fronte.

È notevole che, per la prima volta nella guerra, Mosca abbia lanciato una grande offensiva estiva con quasi nessuna riserva di carri armati, affidandosi invece a motociclette e relitti restaurati dai depositi.

Tuttavia, il controllo aereo ucraino ampliato con i droni ha reso inutili anche questi, colpendo profondamente le formazioni russe fino a 25 chilometri dietro il fronte. Nel frattempo, attacchi di precisione con Hi-mars, droni a lungo raggio e missili hanno devastato depositi di rifornimenti, convogli di carburante e postazioni di comando russe. Ogni tonnellata di munizioni distrutta posticipa i rifornimenti di settimane, paralizzando le operazioni russe.

Anche la breve avanzata russa verso Dobropillia si è conclusa con l’umiliazione, e quello che doveva essere uno sfondamento per chiudere Pokrovsk in una sacca si è trasformato in un disastro. Il fallimento non poteva arrivare in un momento peggiore per l’alto comando russo, dato che Putin aveva fissato personalmente la scadenza per la cattura del Donbas prima dell’inverno, con la leadership politica russa che vantava il completamento della missione entro pochi mesi.


In generale, con le piogge autunnali che trasformano il campo di battaglia in fango, e l’artiglieria e i droni ucraini che mantengono il controllo totale del fuoco, la campagna russa nel Donbas si è completamente arenata. La stagione offensiva sta per finire, e l’obiettivo a lungo termine della Russia di liberare il Donbas è nuovamente fuori portata. Tutto ciò che l’esercito di Putin ha ottenuto è stato scavarsi più a fondo nello stallo, letteralmente e politicamente, mentre le controffensive ucraine avanzano e un’altra delle sue promesse si riduce in polvere. Ora persino il Presidente americano ha riconosciuto il peggioramento della situazione dei russi e discute apertamente della disponibilità dell’Ucraina a contrattaccare con un supporto militare più robusto.

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