Come la Russia ha trasferito inconsapevolmente i suoi elicotteri Mi-17 nelle mani dell’Ucraina
L’Ucraina ha acquisito diversi elicotteri Mi-17 costruiti in Russia attraverso una combinazione di trasferimenti ufficiali occidentali e vendite coperte tramite intermediari, creando un incremento inaspettato delle sue capacità aeree. All’inizio della guerra, intermediari privati hanno reindirizzato velivoli russi destinati ad altri acquirenti verso l’Ucraina, talvolta senza che la Russia si rendesse conto che il proprio equipaggiamento stava finendo nelle mani del nemico. Broker e aziende in diversi Paesi – tra cui Perù, Ungheria, Polonia e Stati Uniti – hanno facilitato questi complessi trasferimenti, sfruttando la confusione della guerra e gli inventari russi interrotti. Una volta arrivati in Ucraina, i Mi-17 sono stati adattati per ruoli di prima linea: contrastare droni Shahed, trasportare squadre anti-drone e personale radar, rifornire posizioni isolate, eseguire missioni di medevac e ridispiegare rapidamente unità di fanteria. La loro versatilità e lo spazio della cabina li hanno resi indispensabili per sostenere la difesa sotto continue minacce di droni e artiglieria. Complessivamente, gli elicotteri forniti involontariamente dalla Russia supportano ora attivamente le operazioni ucraine, illustrando come l’equipaggiamento possa spostare vantaggi strategici in modi imprevisti.

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