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L’economia petrolifera e del gas russa ha iniziato a disintegrarsi a causa delle sanzioni secondarie

Di
RFU News
Nov 3, 2025

L’impero internazionale di Lukoil sta crollando, poiché le ampie restrizioni finanziarie statunitensi impediscono all’azienda di operare all’estero. Le sanzioni hanno di fatto tagliato fuori la società dai sistemi di transazioni in dollari ed euro, rendendo impossibile mantenere raffinerie, reti di distribuzione e partnership estrattive fuori dalla Russia. Nel giro di pochi giorni, Lukoil ha annunciato che venderà tutti i suoi asset esteri, ponendo fine a tre decenni di espansione globale che l’avevano resa la principale compagnia petrolifera privata russa con presenza internazionale. Questi asset — dalle raffinerie europee alle catene di stazioni di servizio negli Stati Uniti — costituivano una linea strategica di valuta forte che sosteneva la produzione interna e gli sforzi di modernizzazione. La loro perdita elimina un cuscinetto finanziario cruciale e costringe l’azienda a fare maggiore affidamento sulla raffinazione domestica e su reti logistiche parallele già sotto pressione. Il ritiro non segnala solo la ristrutturazione di una singola azienda, ma l’accelerazione del declino della presenza russa nei mercati energetici globali sotto la pressione cumulativa delle sanzioni.

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