IL PONTE DI CRIMEA ERA UNA DISTRAZIONE! I RUSSI SI PREPARANO AL VERO ATTACCO!

Jun 8, 2025
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Oggi ci sono molti aggiornamenti interessanti dal Mare del Giappone.

Qui, dopo l’audace attacco con droni subacquei ucraini sul ponte di Kerch, gli analisti russi hanno iniziato a lanciare l’allarme sulla possibilità di un seguito ancora più devastante. Per loro, l’operazione a Kerch non è stata solo un successo spettacolare — è sembrata una prova generale per qualcosa di molto più pericoloso, mirato alle basi navali russe più sensibili nell’estremo oriente.

Alla luce dell’enorme successo dell’operazione Spiderweb, che ha dimostrato la capacità dell’Ucraina di colpire profondamente il cuore del territorio russo con mezzi convenzionali e non convenzionali, il Servizio di Sicurezza Ucraino ha condotto un altro colpo stupefacente.

Nella loro cosiddetta “operazione speciale”, gli ucraini hanno colpito la struttura di supporto subacquea del ponte di Kerch. L’esplosione, stimata a circa 1.100 chilogrammi, è avvenuta a circa 10 metri di profondità, rendendo i danni più difficili da valutare e riparare. Notevolmente, l’Ucraina ha annunciato l’attacco rilasciando un filmato ripreso da una telecamera di sicurezza russa, mostrando quanto profondamente i servizi segreti ucraini siano infiltrati nelle reti russe.

Per effettuare l’attacco, gli ucraini hanno utilizzato una nuova variante di drone navale subacqueo, il Toloka 1.000 o il Toloka 400. Questi nuovi droni subacquei, evoluzione del Toloka 150, possono trasportare tra mezzo e cinque tonnellate di esplosivi a una distanza rispettivamente di 1.000 o 2.000 chilometri.

I droni possono operare a una profondità fino a 40 metri. Il loro design compatto e i sistemi di propulsione silenziosi li rendono ideali per missioni di sabotaggio segrete contro infrastrutture navali e logistiche russe di alto valore.

Tuttavia, gli analisti russi osservano che l’Ucraina potrebbe aver usato più droni Toloka in sequenza per superare le difese e far crollare il ponte. Suggeriscono quindi che questo non fosse l’attacco principale, ma piuttosto un test sul campo delle capacità aggiornate dei droni subacquei.

L’operazione Spiderweb ha dimostrato che l’Ucraina può colpire in profondità in Russia usando piattaforme non convenzionali, attaccando obiettivi inaspettati oltre le linee del fronte tradizionali.

Ora, con i nuovi e migliorati droni subacquei in gioco, gli analisti russi hanno iniziato a lanciare l’allarme che le risorse navali nel Pacifico siano sotto una minaccia imminente.

L’analisi russa teme che per colpire l’estremo oriente della Russia, gli ucraini potrebbero realisticamente usare navi portacontainer cariche di droni navali nascosti. L’Ucraina gestisce una vasta flotta di navi mercantili, incluse quelle portacontainer, che sono più difficili da regolare e ispezionare, facilitando il contrabbando di droni subacquei.

Inoltre, un’attenta coordinazione delle rotte verso porti internazionali di paesi alleati ucraini, come Australia, Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud, potrebbe ridurre il rischio che questa operazione venga intercettata, specialmente con la collaborazione dei servizi di intelligence alleati.

Una volta che le navi portacontainer entrassero nel Mare del Giappone, nel Mare di Okhotsk o attraccassero anche nei porti russi, sarebbero già nel raggio di lancio per i droni subacquei, con il Toloka 1.000 che ha un raggio di almeno 2.000 chilometri. L’Ucraina potrebbe lanciare questi droni dal ponte o attraverso una configurazione subacquea simile a un lancio di siluro.

Gli obiettivi sarebbero le basi navali russe di Vladivostok e della penisola di Kamchatka. La base di Vladivostok ospita la flotta di superficie del Pacifico russo, con diversi cacciatorpediniere, corvette e la nave ammiraglia, il incrociatore Varyag. La base di Kamchatka ospita i sottomarini nucleari russi, vettori di missili balistici e da crociera a capacità nucleare, ed è nota come una delle strutture più sicure della Russia. Con il Toloka 1.000 che può trasportare fino a 5 tonnellate di esplosivo, dieci volte superiore ai siluri convenzionali mostrati oggi, gli ucraini potrebbero colpire e affondare più navi con un solo drone.

Tali attacchi non avrebbero un impatto militare diretto per l’Ucraina, ma porterebbero la guerra nel territorio russo in modo mai visto prima. Inoltre, minerebbero la capacità della Russia di difendersi in senso più ampio, erodendo ulteriormente la triade nucleare russa, dopo aver già perso oltre un terzo della sua flotta strategica di bombardieri. Un’operazione del genere aumenterebbe esponenzialmente la pressione sulla Russia affinché cerchi un accordo di pace negoziato e realistico, come ha già notato la delegazione ucraina a Istanbul, che ha osservato come, dopo il lancio dell’operazione Spiderweb, i loro omologhi russi siano diventati molto meno ostili.

In generale, l’attacco ucraino sul ponte di Kerch si inserisce in una campagna più ampia e coordinata, apparentemente senza limiti di gittata. Segna l’inizio di una nuova fase della guerra subacquea a lungo raggio. Con i droni Toloka aggiornati ora capaci di raggiungere oltre 2.000 chilometri, gli analisti russi temono apertamente che questo fosse solo un test e che i veri obiettivi dell’Ucraina siano nel Pacifico, dove i sottomarini nucleari e le navi da guerra russe si trovano vulnerabili in una falsa sensazione di sicurezza. Con l’aumento della pressione e l’espansione della portata delle operazioni non convenzionali ucraine, l’Ucraina sta attivamente minando la proiezione di forza e invincibilità della Russia, sia a livello interno che internazionale.

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