Oggi la notizia più importante arriva dall’Ucraina.
Qui, le forze ucraine hanno scoperto un enorme accumulo di truppe russe hackerando le reti di telecamere di sicurezza vicino a basi chiave russe, scoprendo enormi forze ammassate per la prossima ondata dell’operazione offensiva. Agendo immediatamente, gli ucraini hanno lanciato tutti i missili e i droni disponibili, devastando i convogli prima che potessero raggiungere il campo di battaglia.

L’ultimo tentativo russo verso Dobropillia si è concluso in un disastro, poiché formazioni sottodimensionate si sono precipitate senza adeguato supporto di artiglieria o mezzi corazzati e sono state annientate in un’imboscata devastante ucraina. Ora il Cremlino ci riprova; questa volta la Russia sta ridislocando brigate a piena forza destinate a sfondare l’accerchiamento ucraino.

La forza principale è guidata dalle Brigate di Fanteria Navale 155ª e 40ª, con unità aviotrasportate della 11ª Brigata ed elementi della 76ª Divisione che si uniscono all’avanzata, provenienti dai settori di Kursk, Bakhmut e Kherson. Queste sono unità su cui la Russia ha fatto affidamento in passato per realizzare sfondamenti ad alto rischio; in particolare, la 155ª ha dovuto essere ricostituita almeno tredici volte, l’ultima dopo perdite disastrose a Kursk, diventando una delle unità più volte annientate della guerra. Poiché gli sforzi offensivi russi in questi settori sono in stallo, il loro successo viene sacrificato e le forze reindirizzate al fronte di Pokrovsk, cercando di salvare una battaglia persa che si sta ora svolgendo nel saliente di Dobropillia.

L’Ucraina non aspetta che questa seconda ondata raggiunga il fronte; proprio come con l’imboscata precedente, intercettano i russi in transito. I team cyber ucraini hanno il compito di hackerare i sistemi di traffico e le telecamere di sicurezza russe nelle regioni occupate. Questo fornisce alle forze ucraine dati visivi in tempo reale sui percorsi dei convogli russi, sugli orari e sulle aree di concentramento, senza dover fare affidamento su satelliti o droni.


Una volta individuati, munizioni vaganti come il RAM2X vengono lanciate per intercettare i veicoli russi in transito, colpendoli prima che possano raggiungere il fronte. Si tratta di droni compatti progettati per imboscate ai convogli, capaci di identificare veicoli in movimento, sorvolare l’area e poi tuffarsi direttamente sui bersagli leggeri con precisione devastante.


Nell’ultima settimana, i canali russi si sono lamentati ripetutamente di questi attacchi, soprattutto nella regione di Donetsk. I video mostrano numerosi camion e veicoli corazzati colpiti durante il transito, spesso in aree ben al di dietro della linea del fronte. Per la Russia, questo è un problema serio: i rinforzi vengono persi prima ancora di entrare in combattimento e, a differenza di bombardamenti o attacchi con droni vicino al fronte, questi colpi avvengono nelle zone posteriori, precedentemente ritenute sicure.


Coloro che sopravvivono alla ridislocazione affrontano una seconda ondata di attacchi, poiché le unità ucraine stanno ora lanciando operazioni coordinate di sgombero nel momento in cui nuove truppe russe arrivano frettolosamente.

Le riprese della 93ª Brigata Meccanizzata mostrano ricognitori ucraini avanzare in un villaggio conteso sotto la copertura di un carro armato T80BVM, costringendo i difensori russi rimanenti a ritirarsi e liberando metodicamente l’area. Il carro armato non fornisce solo potenza di fuoco; agisce anche come copertura mobile per l’infanteria in avanzata, permettendo loro di muoversi attraverso aree aperte e liberare edifici a distanza ravvicinata. Una volta che l’area è sicura, elementi di rinforzo entrano per stabilizzare la linea.


Segue poi la terza fase, l’assalto rapido delle formazioni d’élite, come mostrano le riprese del Gruppo Lancia della Brigata Azov, che avanzano sotto il fuoco in formazione compatta, attraversando linee di alberi e campi di detriti per raggiungere i punti fortificati nemici. Le immagini mostrano che non si impegnano in scontri prolungati, ma si muovono rapidamente sotto stretto coordinamento reciproco e sorveglianza dei droni, usando aggressività e forza travolgente per spezzare ciò che resta della linea russa.


Complessivamente, l’Ucraina non aspetta più che le offensive russe si formino, poiché i rinforzi sono ora considerati non una minaccia futura, ma obiettivi in movimento, tracciati e intercettati prima che raggiungano il fronte. Questo cambiamento è alimentato da sorveglianza in tempo reale, integrazione dei droni e hacking dei sistemi di traffico e telecamere di sicurezza nelle zone occupate.

Poiché così tante forze vengono distrutte in movimento, i russi non hanno la possibilità di concentrare le loro unità per uno sfondamento su larga scala, poiché attendere troppo a lungo che un grande gruppo si raduni inviterebbe solo ulteriori attacchi ucraini. Essenzialmente, l’offensiva russa viene smantellata sulla strada, e l’Ucraina colpisce più rapidamente di quanto la Russia possa riorganizzarsi, eliminando efficacemente i sopravvissuti.

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