L’Europa prepara operazioni cyber offensive contro le più grandi fabbriche di guerra russe.

Dec 12, 2025
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Oggi, le notizie più importanti arrivano dall’Europa.

Qui, un chiaro cambiamento di umore si sta diffondendo nelle capitali che per anni hanno assorbito la pressione ibrida russa senza rispondere allo stesso modo. Con l’escalation deliberata della Russia che spinge i governi al limite, molti ora dichiarano di preparare strumenti non cinetici proporzionati alla scala del problema russo.

L’Europa è esasperata, poiché i leader baltici hanno avvertito che la campagna ibrida russa sta ora prendendo di mira le fondamenta della sicurezza europea, e i vertici dell’UE affermano che il blocco deve essere pronto a rispondere lanciando attacchi informatici e operazioni di informazione proprie. Il punto di svolta consiste nel riconoscere che misure puramente difensive non modificano il comportamento della Russia. Questo avviene mentre le attività ibride russe crescono in modo costante e prevedibile.

Le interferenze GPS sul Baltico hanno costretto a deviazioni di voli commerciali più volte nelle ultime settimane, anche vicino a Estonia e Finlandia. I tentativi di manomettere linee ferroviarie, più recentemente in Estonia, hanno scatenato indagini e sollevato preoccupazioni su pressioni coordinate. Le incursioni nello spazio aereo da Kaliningrad e dal Baltico, spesso brevi ma deliberate, continuano a mettere alla prova i tempi di reazione.

Online, account collegati alla Russia con milioni di follower diffondono storie volte a indebolire la fiducia nelle istituzioni.

Come risposta, ora l’attenzione si concentra su cosa potrebbe ottenere un’operazione informatica contro l’hub industriale di Yelabuga, e gli specialisti descrivono tre scenari distinti. Il primo, considerato il più prezioso, prevede l’infiltrazione e il mantenimento nascosto all’interno del sistema, dando così all’Europa accesso alle specifiche esatte e al software delle nuove varianti Shahed e permettendo di condividere queste informazioni con l’Ucraina. Questo consente all’Ucraina di sviluppare contromisure immediatamente, anziché dopo settimane di esame dei relitti. L’inserimento segreto nei sistemi informatici di Yelabuga rivelerebbe anche le rotte di consegna e i siti di stoccaggio, permettendo all’Ucraina di anticipare la provenienza degli attacchi e posizionare le difese aeree di conseguenza, oltre a colpire le squadre di lancio e i magazzini prima del rilascio dei droni.

Il secondo scenario si concentra sul degrado lento, in cui il malware interferisce silenziosamente con la produzione e la programmazione. Piccole inefficienze si accumulerebbero nel corso dei cicli completi, potenzialmente riducendo la produzione di centinaia o migliaia di droni nel tempo. Il malware all’interno del software di guida potrebbe anche rendere i nuovi modelli Shahed meno precisi, più facili da intercettare o meno capaci di eseguire le complesse manovre di volo su cui la Russia conta per aggirare le difese.

Il terzo scenario è uno spegnimento completo, in cui sistemi operativi, basi di programmazione e backup della fabbrica vengono eliminati interamente. Ciò ridurrebbe la produzione non della metà, ma a zero, costringendo la Russia a ricostruire l’intera infrastruttura digitale da zero, un processo che potrebbe richiedere mesi prima di riavviare la linea e molto più tempo prima di recuperare l’efficienza precedente.

Allo stesso tempo, l’Europa sta valutando misure informatiche mirate all’infrastruttura energetica russa, concentrandosi sui controlli digitali. Un’interruzione momentanea potrebbe ridurre la capacità di raffinazione del 5-10% per diversi giorni e ritardare la programmazione dei gasdotti in più regioni. Un’interruzione più lunga creerebbe colli di bottiglia per l’export in tre o quattro terminal principali, rallentando il flusso di entrate che sostiene il budget della Russia. Poiché l’energia rimane centrale per la stabilità russa, anche interruzioni modeste nei sistemi digitali aumentano la pressione finanziaria in un momento delicato, senza danneggiare le infrastrutture fisiche.

L’Europa sta anche valutando opzioni che mirano alle reti logistiche russe, poiché il sistema ferroviario della Russia si affida a software di instradamento centralizzato per coordinare spedizioni militari a lunga distanza. Un’interruzione breve potrebbe ritardare i movimenti prioritari di 48-72 ore, mentre una più ampia potrebbe ridurre la capacità di trasporto est-ovest del 20-25% per alcuni giorni. Questi ritardi si propagano rapidamente: le unità attendono più a lungo i rifornimenti, le rotazioni perdono tempistiche e le scorte regionali diventano disallineate rispetto alla domanda. Tuttavia, con l’aumentare della gravità dell’attacco, le difese informatiche si rafforzerebbero e le falle verrebbero chiuse, quindi la decisione su quale azione intraprendere dipende interamente dalla considerazione dei guadagni a breve e lungo termine per Europa e Ucraina.

L’ultima misura in discussione è una vasta operazione di informazione rivolta alla società russa. L’Europa ha osservato come le reti russe modellino il dibattito in Occidente, operando spesso da account esterni alla Russia con vasti seguaci. Un’operazione europea si concentrerebbe su informazioni accurate riguardo a pressioni economiche, perdite e costi della guerra.

Raggiungere anche solo il 5-10% del pubblico online russo aumenterebbe le ricerche relative a carenze e perdite, costringendo il Cremlino a destinare più risorse alla comunicazione interna e alla censura, una pratica che diventerà evidente anche per i sostenitori più accaniti del Cremlino.

Nel complesso, il cambiamento dell’Europa verso ritorsioni non cinetiche rappresenta una vera trasformazione nel modo in cui intende gestire la pressione ibrida. Preparando opzioni informatiche e strumenti informativi mirati, l’Europa segnala che le attività russe affronteranno ora conseguenze dirette. Questi passi non sostituiscono il supporto militare all’Ucraina, ma introducono nuova incertezza nella pianificazione russa e aumentano il costo del proseguimento del suo approccio attuale.

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