I Soldati Russi SI ARRENDONO! Supplica DI MASSA Per Tornare A Casa!

Sep 27, 2025
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Oggi ci sono notizie interessanti dalla direzione di Pokrovsk.

Qui, il rapporto di perdite russe ha raggiunto l’incredibile cifra di 20 soldati per ogni metro conquistato nelle linee alberate e nelle strade, scontrandosi frontalmente con il muro di droni ucraino. Mentre il tasso di perdite abbatte il morale dei soldati russi, che ormai nei loro ultimi video implorano gli altri di non arruolarsi, i comandanti russi continuano a schierare più riserve operative in quello che diventa un disastro sempre più grande.

Nei pressi di Myrnohrad, le forze russe tentano da settimane di avanzare, sperando di trasformare la città in una base di partenza per un attacco su Pokrovsk. Il piano è conquistare una testa di ponte, allargare le posizioni e sfruttare le dimensioni della città per nascondere depositi di munizioni, raggruppamenti di forze e unità di droni operanti vicino al fronte.

Contemporaneamente alla sfondamento di Dobropillia, i russi hanno pensato di utilizzare di nuovo i mezzi corazzati, nella speranza che gli ucraini fossero troppo distratti e che ciò potesse avere successo. In realtà si è rivelato un disastro, poiché ogni tentativo di spinta corazzata verso Myrnohrad è finito con la distruzione dei mezzi russi da parte della potenza di fuoco ucraina ben prima che potessero raggiungere la linea di contatto.

Decine di video geolocalizzati mostrano carcasse fumanti sparse nei campi, a testimonianza della strategia fallimentare, con i russi ormai costretti a ricorrere ancora una volta ad assalti di pura fanteria.

Tra i russi e il loro obiettivo si erge quello che i soldati sul terreno chiamano il muro di droni. Pokrovsk e Myrnohrad, con i loro alti edifici e complessi industriali, offrono punti di lancio e di collegamento perfetti per questi operatori.

I droni infestano la terra di nessuno, colpendo la fanteria russa non solo mentre attraversa terreni aperti ma anche all’interno dei rifugi, rendendo mortale persino l’attesa in posizioni nascoste. I soldati della 155ª Brigata di Marina russa si sono recentemente lamentati in un video che il loro rifugio è stato distrutto da un drone kamikaze ucraino, lasciandoli storditi ma vivi, almeno questa volta.

Eppure i droni non sono l’unico strumento potente nell’arsenale ucraino, poiché anche gli attacchi aerei ucraini risultano devastanti per la loro precisione micidiale. Video da Myrnohrad mostrano caccia MiG-29 che lanciano bombe guidate J-DAM. In un caso, due di queste munizioni hanno colpito un edificio minerario pieno di truppe d’assalto russe, annientandole in pochi secondi.

Un altro attacco ha preso di mira un punto di resistenza separato e, poiché una delle bombe non lo aveva completamente distrutto, i droni ucraini sono intervenuti subito dopo per eliminare i superstiti. La sinergia è letale: l’aviazione annienta le concentrazioni più grandi, mentre i droni danno la caccia agli infiltratori rimasti, assicurando che nessun nucleo di resistenza sopravviva.

Di conseguenza, i pochi russi che riescono a infiltrarsi in avanti spesso si ritrovano intrappolati e condannati. Con i droni che sorvolano dall’alto non c’è luogo dove nascondersi, e un video geolocalizzato mostra operatori che guidano i marines ucraini dall’alto verso infiltratori russi nascosti in un rifugio sotterraneo. I droni hanno confermato l’obiettivo e una piccola squadra è avanzata, bloccando il nemico con fuoco di soppressione per poi lanciare una granata all’interno, ponendo fine allo scontro all’istante.

Operazioni simili a “sparare nel mucchio” si verificano quotidianamente, eliminando i resti delle missioni d’infiltrazione russa prima che possano riorganizzarsi o fortificarsi. Il costo per la Russia è impressionante, e ufficiali ucraini riferiscono che per ogni singolo metro conquistato vicino a Myrnohrad muoiono 20 russi.

Un soldato russo ha inviato un video-appello a casa confermando queste statistiche con le parole che all’inizio erano in 20 e ora lui è l’unico rimasto. Gli altri sono morti per quella che lui definisce non la loro guerra, mentre continua lanciando un avvertimento per dissuadere altri dall’arruolarsi nell’esercito russo.

L’intelligence ucraina conferma che il comando russo sta sottraendo riserve operative da altri fronti, nonché richiamando unità esauste direttamente dalle linee di contatto per inviarle a Pokrovsk. Tuttavia, con i droni che sorvegliano ogni trincea e le bombe di precisione che distruggono ogni nascondiglio, le perdite non fanno che accelerare.

Nel complesso, la difesa di Pokrovsk e Myrnohrad è diventata una dimostrazione dell’efficacia massima della moderna guerra combinata. I droni saturano il cielo, le J-DAM annientano le concentrazioni di forze e le truppe di terra ripuliscono metodicamente i resti. Il sogno russo di trasformare Myrnohrad in una base di lancio si è invece trasformato in un cimitero, poiché ogni metro conquistato costa vite pari a un intero plotone, un ritmo impossibile da sostenere. Non importa quanti rinforzi il nemico distolga su questo settore, la sinergia mostrata dai difensori ucraini assicura che ogni avanzata si esaurisca in sangue, facendo sì che per la Russia i progressi si misurino non in metri ma in corpi.

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