Oggi osserviamo nuovi sviluppi dall’Ucraina.
Nel corso del conflitto, i droni sono rapidamente diventati la minaccia più grande per carri armati e veicoli corazzati, rendendo le operazioni offensive estremamente pericolose. Prima della guerra, le strategie concentravano i sistemi di difesa aerea a corto raggio su veicoli dedicati come il 2K22 Tunguska o il Gepard, ma l’elevato numero di droni nel cielo ucraino ha spinto gli eserciti a sviluppare sistemi di difesa aerea automatizzati da usare su singoli veicoli.

Il mese scorso, la società statunitense Allen Control Systems ha pubblicato immagini della loro torretta autonoma anti-drone montata su carri M1 Abrams e veicoli da combattimento M2 Bradley. Il kit aggiuntivo, chiamato Bullfrog, è dotato di una mitragliatrice da 12,7 millimetri calibro 50 guidata da ottiche e sensori integrati, che possono collegarsi ai sensori del veicolo per individuare e abbattere UAV fino a 1500 metri di distanza. Il sistema è progettato per fornire copertura a 360 gradi economica e a bassa manutenzione contro UAV tattici senza compromettere i sistemi d’arma e la protezione del veicolo.


Sebbene le immagini pubblicate mostrino un dimostratore simulato, indicano già un design maturo che potrebbe fornire una soluzione modulare anti-drone per diversi tipi di veicoli.

Come soluzione alla minaccia dei droni, le stazioni d’arma remote competono attualmente con i jamming elettronici per un posto nel carro del futuro. Sebbene la guerra elettronica sia ancora efficace contro molti droni FPV, l’esperienza in prima linea mostra che frequenze regolarmente regolate o l’uso di più antenne ridondanti possono consentire contromisure. I droni a fibra ottica e quelli guidati da IA sono ancora meno vulnerabili alla guerra elettronica, il che rende le capacità di jamming insufficienti a proteggere completamente un veicolo e farà dei sistemi hard-kill una parte integrante delle strategie anti-drone future. Gli attuali sistemi d’arma a corto raggio sono o troppo grandi per l’uso fuori dai veicoli dedicati o non autonomi, e quindi troppo lenti per rilevare e distruggere efficacemente più droni piccoli contemporaneamente.

Sistemi come il Bullfrog o il simile Natter RCWS prodotto da Rheinmetall sono quindi considerati passi importanti per garantire la sopravvivenza dei carri armati sul campo di battaglia moderno.

All’inizio di quest’anno, il Dipartimento della Difesa statunitense ha pubblicato un’immagine di una M134 Minigun rotante montata su un carro M1 Abrams, suscitando speculazioni sul suo uso nelle future piattaforme anti-drone. Sebbene armi simili siano utilizzate su elicotteri e imbarcazioni, gli esperti hanno notato diverse criticità nell’allestimento illustrato.


La mitragliatrice manuale e relativamente imprecisa sembrava avere un campo di tiro inadeguato e probabilmente avrebbe faticato a respingere bersagli veloci o bassi o a reagire a più minacce contemporaneamente. Inoltre, l’allestimento richiede uno sportello aperto e interferisce con altre operazioni, come il ricaricamento del carro.


Nonostante ciò, le mitragliatrici Gatling potrebbero comunque avere un ruolo nel combattimento anti-UAV, come dimostrato dalla società polacca ZM Tarnow, che nel 2024 ha presentato un sistema indipendente basato su una mitragliatrice Gatling WLKM da 12,7 millimetri. A causa delle loro dimensioni, tuttavia, l’idoneità delle Gatling per MBT è discutibile e finora nessun altro Paese ha tentato design simili.

Sotto il flusso costante di attacchi di droni ucraini, la Russia fatica a sviluppare le proprie torrette anti-FPV hard-kill. Un video recentemente pubblicato mostra un prototipo semplice basato su mitragliatrice montata su supporto espansibile che esegue esercitazioni di tiro e abbattimento droni. Con la sua escursione limitata di soli 90 gradi in orizzontale e 55 in verticale, appare tuttavia lontano dall’essere pronto per l’uso su veicoli da combattimento.


Questo potrebbe offrire opportunità all’Ucraina per ottenere un vantaggio nella protezione anti-drone dei suoi veicoli corazzati. Pur potendo cooperare con stretti alleati come Polonia e Germania, l’industria della difesa ucraina ha già dimostrato la capacità di sviluppare e costruire sistemi di torretta modulari per i suoi BTR-4.

Nel complesso, le torrette hard-kill automatizzate appaiono una soluzione promettente alla costante minaccia degli attacchi di droni subiti dagli equipaggi dei carri in Ucraina. A differenza dei sistemi di guerra elettronica, possono teoricamente abbattere tutti i tipi di UAV, mentre, a differenza dell’armatura “tartaruga”, non interferiscono con la linea di tiro del carro.

La torretta Bullfrog esemplifica gli sviluppi attuali, combinando automazione e rotazione a 360 gradi con un design modulare e dimensioni ridotte. Se le torrette hard-kill automatizzate si dimostreranno efficaci nel proteggere i carri dai diversi tipi di UAV, permetteranno un uso più attivo dei carri e illustreranno ancora una volta la longevità del concetto di carro armato.


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