Oggi arrivano aggiornamenti importanti dall’Ucraina.
Gli equipaggi dei elicotteri ucraini hanno iniziato a cacciare di notte i droni kamikaze Shahed russi con mitragliatrici, miniguns e razzi a frammentazione, trasformando velivoli sovietici datati in macchine letali nel cielo. In una guerra in cui ogni drone che sfugge può distruggere un intero palazzo, questi piloti rappresentano ora la sottile e ruggente linea tra il terrore e il sonno per milioni di civili.

Entro la fine del 2024, l’Aeronautica e l’Aviazione dell’Esercito ucraini hanno integrato completamente gli elicotteri Mi-8 e Mi-24 nelle missioni di difesa aerea di prima linea contro i droni kamikaze Shahed e gli UAV da ricognizione notturni russi. Pionieristica attraverso pattugliamenti improvvisati da equipaggi volontari nelle oblast di Odesa e Kherson, la tattica ha ottenuto l’approvazione ufficiale dello Stato Maggiore in pochi mesi e si è diffusa lungo tutto il fronte. Entro dicembre 2025, unità dedicate della 18ª Brigata Sikorsky, delle 11ª e 16ª Brigate di Aviazione dell’Esercito e del Servizio di Guardia di Frontiera Stato lanciano regolarmente da aeroporti avanzati, piste autostradali e piazzole nascoste nei boschi.

I fusoliere riportano incisi i conteggi delle vittime dei Shahed, mentre filmati declassificati catturano i mitraglieri di porta che scatenano raffiche infuocate sotto cieli illuminati dalla luna. Integrati con visori notturni occidentali, ottiche termiche e munizioni a frammentazione da 70 millimetri Thales, questi velivoli formano una barriera agile e persistente contro le minacce a bassa quota che mettono a dura prova sistemi SAM e caccia più costosi.


Gli equipaggi di Mi-8 e Mi-24 sono pronti negli aeroporti di prima linea, decollando entro 5-15 minuti dall’allarme generato da array acustici, radar in rete su tablet o segnalazioni di osservatori quando gli Shahed entrano sotto i 2.000 metri. Decollano rapidamente, salendo a 800-1.500 metri e seguendo orbite a circuito lungo i corridoi previsti dei droni. I piloti mantengono una velocità di 100-150 chilometri all’ora per pattugliamenti prolungati, dato che i russi hanno esteso la durata dei loro attacchi per cercare di esaurire le difese ucraine.


L’acquisizione del bersaglio avviene tipicamente tra 1 e 2 chilometri, utilizzando radar di terra e a bordo per passare senza soluzione di continuità all’ingaggio mentre l’elicottero si avvicina alla finestra di tiro ottimale, mentre i mitraglieri scandagliano il cielo con visori notturni montati sul casco o termici podati per finalizzare l’ingaggio. Dopo l’abbattimento, gli equipaggi eseguono immediati viraggi e picchiate per sfuggire all’esplosione del warhead, tornando poi a passare al bersaglio successivo se persistono sciami.


I Mi-8 e Mi-24 eccellono come intercettori di droni grazie a un’agilità a bassa velocità senza pari, mantenendo il passo con gli Shahed convenzionali a 140-180 km/h, permettendo ai mitraglieri ampio tempo per puntare e colpire gli UAV russi. Le ampie cabine e le porte a conchiglia offrono archi di fuoco a 360 gradi senza ostacoli, con mitragliatrici pesanti e persino minigun che sparano 6.000 colpi al minuto per sventrare gli Shahed.

Inoltre, le varianti da attacco sono dotate di cannoni Gatling da 12,7 mm montati sul muso o di cannoni fissi da 30 mm operati dai piloti, capaci di colpi di precisione da 500 a 1.000 metri. Infine, i punti di attacco possono montare razzi non guidati aggiuntivi, permettendo a un singolo elicottero di affrontare sciami numerosi da solo.


La Germania ha recentemente firmato un accordo con il gigante della difesa Thales per consegnare all’Ucraina 3.000 razzi guidati e 30.000 razzi non guidati a frammentazione da 70 mm per pods su elicotteri per la difesa aerea. Già in servizio limitato, questi razzi hanno aumentato la letalità degli elicotteri ucraini contro gli sciami Shahed fino a 3 chilometri, mantenendo tassi di impatto del 70-90% nelle ultime sortite. Entro dicembre 2025, gli equipaggi ucraini hanno registrato oltre 3.200 intercettazioni confermate di Shahed nell’ultimo anno.

La tattica si è dimostrata incredibilmente conveniente rispetto alle intercettazioni SAM, che costano mediamente 20.000-50.000 dollari per colpo, mentre gli elicotteri richiedono solo 500-2.000 dollari in carburante e munizioni. Inoltre, l’Ucraina ha riconvertito oltre 200 velivoli in tutto il Paese e sta accelerando i cicli di addestramento, dimostratisi efficaci nel portare rapidamente in volo un gran numero di piloti. In un esempio, il pilota ucraino Doronenkov ha già ottenuto oltre 300 abbattimenti di Shahed in soli due anni dall’inizio del suo addestramento.

Complessivamente, la caccia ai droni basata sugli elicotteri ha infranto il calcolo di costo-rendimento russo distruggendo Shahed da 30.000 dollari con piattaforme e munizioni che costano pochi spiccioli. Dimostra che in una guerra di logoramento, mobilità tattica, addestramento rapido e munizioni occidentali di precisione integrate su velivoli sovietici possono neutralizzare la massa russa più rapidamente di qualsiasi nuova batteria SAM.

Costringendo la Russia a volare più in alto, sprecare esche e condurre attacchi più costosi, gli elicotteri hanno già salvato centinaia di milioni in missili terra-aria e, soprattutto, migliaia di vite civili. In un conflitto sempre più deciso da chi sa meglio armare ciò che già esiste, questi Mi-8 e Mi-24 notturni dimostrano che audacia e adattabilità restano il più potente vantaggio asimmetrico dell’Ucraina.


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