Dentro dei tunnel anti‑drone dell’Ucraina che salvano i soldati lungo le rotte di rifornimento

Nov 23, 2025
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Oggi, la notizia più importante arriva dall’Ucraina.

Quasi quattro anni di guerra hanno costretto le parti in conflitto ad adattarsi alle realtà del campo di battaglia, ora dominate da vari tipi di droni. Nella guerra moderna, persino reti da pesca semplici sono diventate una risorsa preziosa per mantenere la difesa e proteggere le vie logistiche che conducono alla linea zero.

Vecchie reti da pesca in crine di cavallo dalla Bretagna, precedentemente utilizzate per catturare il rana pescatrice, vengono ora riutilizzate per aiutare a difendere le linee del fronte ucraine dai droni russi. La Francia ha fornito 280 chilometri di queste reti, dispiegate sopra trincee e strade per creare barriere che ostacolano e catturano i droni in arrivo, funzionando come una ragnatela che intrappola un insetto. I droni d’attacco creano ora una zona di uccisione di 15 chilometri dalla linea del fronte, ma alcuni FPV possono raggiungere profondità fino a 40 chilometri, ostacolando la capacità delle parti in guerra di mantenere rifornimenti stabili per le loro truppe sulla linea zero.

Una misura protettiva consiste nello scavare a una profondità di 10-15 metri e posizionare pali di legno o metallo a intervalli di 20-50 metri lungo la strada. Successivamente, viene tesa una rete resistente tra i pali e fissata con fili o corde.

Le reti vengono stratificate o intrecciate ad angolo per creare una struttura inclinata che attraversa l’intera larghezza della strada, formando un tunnel anti-drone de facto per proteggere la logistica su strada e gli spostamenti delle truppe. La rete può anche essere mimetizzata con fogliame o verniciata per integrarsi con l’ambiente circostante, riducendo la rilevazione visiva da lontano.

Fornisce una contromisura fisica a bassa tecnologia, rapida da implementare ed efficace contro i droni a bassa quota, che cercano di eludere la rilevazione. Le reti aeree vengono utilizzate perché i droni non riescono a penetrarle, rimanendo facilmente intrappolati prima che il loro carico esplosivo possa essere attivato, neutralizzandoli efficacemente.

Queste reti si sono dimostrate molto efficaci in alcuni casi, essendo una soluzione scalabile, facile da produrre e economica, con un costo approssimativo di 50-300 euro per metro lineare, capace di superare la guerra elettronica fornendo una difesa costante e passiva.

I tunnel di rete permettono evacuazioni civili o militari e mantengono le linee di rifornimento aperte e più protette. Le reti funzionano giorno e notte, senza necessità di elettricità, carburante o personale per operare una volta installate. Queste strutture protettive fermano fisicamente o intrappolano il 70-95% dei droni che cercano di volare sotto la copertura, rendendole altamente efficaci. Le reti sono anche facili da costruire, poiché un team addestrato può coprire da 500 a 1000 metri al giorno con strumenti di base, mentre le riparazioni possono essere eseguite rapidamente.

Esistono anche svantaggi legati alle reti protettive, poiché sono facilmente distruttibili da armi pesanti, come artiglieria o bombe plananti. I droni FPV sono per lo più inefficaci contro le reti, ma possono colpire i pali, facendo crollare l’intera struttura. Se la rete si rompe, si crea un varco, ignoto al veicolo in avvicinamento, creando un falso senso di sicurezza. Piloti russi esperti sfruttano anche le aperture alle estremità dei tunnel, le curve delle strade o i cambiamenti di altitudine, volando a quote molto basse o temporizzando gli attacchi per colpire veicoli esposti fuori dalla rete. Le reti si degradano costantemente a causa del meteo, detriti o impatti parziali dei droni, richiedendo frequenti riparazioni.

I tunnel anti-drone sono utilizzati da entrambe le parti; ad esempio, la Russia li impiega sulla strada da Bakhmut a Chasiv Yar, risultando parzialmente efficaci con riduzioni delle perdite di veicoli stimate tra il 40 e il 70% lungo le rotte protette. Nella regione di Donetsk, lungo la strada per Chasiv Yar, l’installazione di reti anti-drone sopraelevate ha ridotto le perdite giornaliere di camion causate dai russi da diverse al giorno a quasi zero.

L’Ucraina ha costruito una rete lunga 6,5 chilometri vicino a Orikhiv, nell’oblast di Zaporizhia, che ha ridotto le perdite su quella strada di circa il 90% nel primo mese. Reti sono state dispiegate anche nelle città di Kharkiv e Zaporizhia per proteggere i civili dai quotidiani attacchi russi.

Nel complesso, le reti anti-drone rappresentano un modo efficace ed economico per ridurre le perdite di veicoli e personale sulle rotte di rifornimento verso la linea del fronte. Le statistiche mostrano che la Russia non dispone di un approccio unificato e standardizzato, rendendo le sue reti meno efficaci rispetto a quelle ucraine. Le reti protettive non sono una soluzione autonoma, poiché devono essere integrate con altre contromisure anti-drone, come armi cinetiche o dispositivi di guerra elettronica.

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